( O m a g g i o   a l l a   I N T E R N E T   1996 )

he i labirinti rappresentino
il travaglio dell'anima nel corso della vita, la naturale selezione di chi raggiunge il traguardo, o il misterioso fascino dell'ignoto e del penetrare nuovi mondi, l'uomo si è sempre compiaciuto di tracciarli e percorrerli nelle più svariate forme, sin dall'alba della civiltà.

Ne troviamo di preistorici in pitture
rupestri, poi dalle necropoli alle
cattedrali del medioevo e
rinascimento; presso popolazioni
primitive ed evolute, nell'arte, nella
figura e nell'architettura. Chi non
ricorda l'inquietante saliscendi di
scale della biblioteca, nel grande
film «Il nome della Rosa»?

”

Nell'era moderna, il senso profondo
dei labirinti non è andato perduto.
La cultura di DAMANHUR fa oggi
sapiente uso di circuiti e architetture
labirintiche, quali svincoli del pensiero
verso l'esplorazione interiore,
per ricondurre l'io e l'essere attraverso
segreti passaggi, ai meandri inesplorati
della sua natura superiore.